Da occupato a produttivo: ecco la tecnica che cambia tutto


Nuovo video + un pezzo personale su come sto applicando questo principio nella mia settimana.

Come trasformiamo le attività quotidiane in azioni con significato

L’altro giorno, dopo ore di lavoro, mi sono chiesto: “Ma cosa ho realmente concluso oggi?”

Non sapevo dare risposta a questa semplice domanda e ripensando alla mia giornata: sì, avevo fatto tanto, però avevo la sensazione di essere rimbalzato da un azione all'altra senza aver portato a casa risultati concreti.

Risultati che mi abbiano aiutato ad avvicinarmi ai miei obiettivi.

Morale: ero stanco e anche insoddisfatto.

Da quel momento ho ragionato sul come avrei potuto interrompere questo trend e ho pensato a quale tecnica, che uso nel mio quotidiano in qualità di consulente di processi, avrebbe potuto aiutarmi a uscire da questo stallo.

Tra i processi di lavoro con i team che seguo ne esiste uno che è chiamato il modello della "User Story", che sapevo poteva fare al mio caso.

Non ho indugiato altro e ho iniziato a provarlo su me stesso.

Ma prima, lascia che ti spieghi meglio cos'è il modello della User story.

Il modello della User Story si chiama così perché nasce con un intento molto preciso: raccontare una storia dal punto di vista dell’utente finale.

Il nome non è casuale: “story” (storia) rimanda proprio al linguaggio narrativo e umano, mentre “user” (utente) indica chiaramente chi è il protagonista di questa storia.

Questa struttura ricalca una mini-narrazione:

  • C’è un protagonista (l’utente).
  • C’è un desiderio o un obiettivo (la funzionalità).
  • C’è un motivo o un risultato (il valore o beneficio).

L'obiettivo di questo modello in ambito lavorativo è passare da una lista di requirements (requisiti) alla chiarezza circa il beneficio che ogni requisito porta e quale utente soddisfa, così da validarne la necessità.

In ambito personale è passare da una to-do list a un modello evoluto che pone sempre al centro, la persona per cui stiamo svolgendo un'attività e il beneficio atteso. In questo modo avremo una lista di "storie" aggiornate che veramente servono a qualcuno e portano benefici concreti.

Non ho aspettato oltre e ho iniziato a lavorare usando il modello user story.

Così ho preso la lista delle mie attività nella to-do list e le ho trasformate in user story.

Per farlo ho usato il template classico che permette di creare user stories in modo molto semplice:

“Come [utente], voglio [funzionalità], così da [beneficio].”

Il risultato? Ho capito subito quali attività fossero davvero utili perché avevano un chiaro beneficiario e un beneficio atteso, quali invece erano attività inutili e che mi avrebbero fatto perdere tempo perché non soddisfavano appunto appieno i tre criteri minimi della user story.

È stata una piccola vittoria, ma ha cambiato la percezione della mia giornata. Ho sentito di avere finalmente un quadro chiaro.

Se anche tu ti senti spesso in corsa ma senza avanzare, il mio ultimo video ti mostra una via diversa.

👉 Guarda il video (20–25 min)

PS

Sto preparando una mini-risorsa pratica su come scrivere user story efficaci per lavoro e vita personale.

Vuoi che te la mandi appena pronta? Rispondi con “PDF”.

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